A Prato il centro diurno “Casa della Melagrana” per pazienti non autosufficienti. Pronte anche Rsa e cure intermedie

Scritto da Paola Baroni

melagrono

Come nella melagrana i semi del frutto, pur disposti in più gruppi separati, sono sostenuti tra loro, così nel nuovo presidio socio-sanitario “La Melagrana” che è stato inaugurato questa mattina a Prato, trovano spazio più moduli di cura definiti gli uni dagli altri ma strettamente correlati. Il taglio del nastro si è tenuto nel Centro diurno semiresidenziale “Casa della Melagrana” per persone non autosuffcienti e con gravi disturbi del comportamento, dove l’attività ha preso il via per prima in questi giorni.

L’inaugurazione però ha riguardato tutta la palazzina che ospiterà entro l’estate anche due centri residenziali, una Rsa e spazi di cure intermedie, rispettivamente con 9 e 30 posti letto.

All’inaugurazione hanno partecipato l’assessore regionale al diritto alla salute e al welfare, il direttore sanitario della Ausl Toscana centro, il direttore dell’ospedale Santo Stefano di Prato, il presidente e direttore della Società della Salute di Prato, l'ex direttore SdS di Prato che ha fatto partire il progetto, il presidente dell'Ordine dei Medici, oltre a rappresentanti istituzionali regionali e locali, del terzo settore e del sindacato territoriale.

Aperta oggi alla cittadinanza la festa di inaugurazione è stata arricchita dalla presenza del Gospel Fire Choir, il primo è più antico coro Gospel di Prato diretto da Patrizia Calussi.

Con una citazione machiavelliana l'assessore regionale al diritto alla salute ha sottolineato la capacità che anche questo progetto ha avuto di trasformare le difficoltà in opportunità tanto da far diventare oggi La Melagrana un centro dove si fa innovazione e sperimentazione di nuovi servizi: la struttura di Prato rappresenta l'unica esperienza in Toscana in cui la geriatria ospedaliera si occupa direttamente di un centro territoriale e dove l'ospedale diventa un luogo aperto sul territorio. Questa di oggi è, per l'assessore, un esempio di come strutturare i servizi sanitari nella nostra regione, frutto della collaborazione di tante persone e soggetti, tra questi l'amministrazione comunale, la Società della Salute area pratese, i sindacati, le associazioni dei familiari che hanno operato insieme tra cui l'Azienda sanitaria che ha investito risorse significative.

Il presidio socio sanitario afferisce al Dipartimento delle specialistiche mediche diretto dal dottor Giancarlo Landini e opera in integrazione con la Società della Salute. "Questo progetto - ha evidenziato Landini - riequilibra a Prato i servizi territoriali con quelli ospedalieri permettendo una migliore gestione delle dimissioni complesse ed evitando ricoveri inappropriati grazie al forte collegamento tra la specialistica geriatrica e i moduli di cura della Melagrana. Inoltre gli spazi verdi dedicati agli ospiti consentiranno di sperimentare una nuova terapia con meno farmaci e più "giardino". Anche per questo il centro ha caratteristiche uniche rispetto alle altre strutture analoghe dell'Azienda".

Sul complesso residenziale LAVORI per oltre 1 milione di euro

Su una superficie complessiva di 2100 mq distribuiti su due livelli sono stati realizzati interventi per 1.134.000 euro (855.000 euro solo di lavori senza spese tecniche). In particolare si è trattato di lavori di adeguamento alla normativa antincendio, rifacimento degli impianti elettrici, nuovi impianti di climatizzazione e di gas medicali, imbiancature e controsoffitti. La ristrutturazione è stata curata dall'area tecnica aziendale pratese diretta dall'ingegner Gianluca Gavazzi.

Il direttore della Società della Salute area pratese ha sottolineato che ulteriori 2 milioni di euro serviranno per la gestione annuale della struttura dove lavoreranno oltre 60 persone tra infermieri, assistenti di base e operatori socio sanitari. All'interno avranno un ruolo importante i medici di medicina generale e saranno avviati due progetti sperimentali, Caffè Alzheimer e Atelier Alzheimer, per un costante coinvolgimento e sostegno alle famiglie.

Il Centro diurno “Casa della Melagrana”

Collocato al piano terra, il Centro diurno Casa della Melagrana per persone con patologie di Alzheimer, dal 29 marzo ha già al suo interno dieci ospiti ed è gestito da personale sanitario della Asl Toscana centro. In continuità con questo modulo di cura, al piano terra aprirà anche la Rsa Alzheimer mentre al primo piano si trovano le cure intermedie. Il centro diurno ha due sale da pranzo e una piccola cucina, spazi per le attività educative e stanze per il riposo. Dagli spazi interni il centro si estende all’ampio giardino dedicato alle uscite protette degli ospiti dentro un percorso multisensoriale di richiamo alle stagioni e all’ambiente di vita domestico.

La Casa della Melagrana è un setting di cura temporaneo ad alta valenza terapeutica. Vengono accolti pazienti malati di demenza con gravi disturbi del comportamento a cui l’equipe dedicata garantisce programmi di cura personalizzati. Con le famiglie degli ospiti della Casa della Melagrana viene stabilito un “contratto terapeutico-assistenziale” che consente di definire la temporaneità degli interventi per favorire la permanenza al domicilio del paziente.

Ascolto e sostegno qualificati per le fasi di crisi

Il Centro diurno ma anche la Rsa nascono il primo per sostenere le famiglie nella gestione del malato in casa, il secondo per supportare le famiglie nell’assistenza continuativa alla persona. In entrambi i casi l’accoglienza ai pazienti mira a ridurre l’elevato livello di stress oltre che dei familiari, anche degli stessi caregivers. La Casa della Melagrana offre anche ascolto e sostegno qualificati nell’affrontare le fasi di crisi anche da un punto di vista psico-relazionale.

Animazione e servizi alla persona

Nella Casa della Melagrana e successivamente anche nella Rsa, è prevista una specifica attività di animazione per favorire la socializzazione e stimolare l’attenzione e le potenzialità residue. Ci saranno attività allargate in occasioni di compleanni o per eventi istituzionali, giochi di società ma anche pittura, ginnastica dolce, ascolto di musica e attività manuali e di laboratorio. Nel periodo estivo potranno essere organizzate gite per l’intera giornata. Nella Casa della Melagrana e nella Rsa, inoltre, sarà svolto almeno una volta alla settimana anche il servizio di pedicure e in maniera regolare di parrucchiere per donna e per uomo.

Gli altri due moduli di CURA

La Rsa Alzheimer (9 posti letti)

Il modulo residenziale Rsa nucleo Alzheimer ospiterà pazienti sia provenienti dai servizi territoriali che in dimissione dall’ospedale. L’equipe dedicata di medici geriatri, infermieri, fisioterapisti, animatori e operatori socio-sanitari, porterà avanti programmi di cura volti a ridurre i sintomi comportamentali associati alla demenza e a stimolare le capacità cognitive residue.

Le Cure intermedie in fase post acuta (30 posti letto)

Altro modulo di cura è quello dedicato alle cure intermedie in fase post acuta, centro residenziale collocato al primo piano della palazzina, destinato all’accoglienza di pazienti adulti e anziani in dimissione dall’ospedale. I 30 posti di cure intermedie si vanno ad aggiungere ai 23 già attivati al vecchio ospedale Misericordia e Dolce di Prato. A indicare l’accesso al centro è il medico del reparto ospedaliero e il medico di medicina generale attraverso una valutazione multidimensionale dei bisogni. Si tratta di un modello di cure intermedie low care di primo livello, tra la degenza ospedaliera per acuti, cioè, e le strutture territoriali, e dove è garantita assistenza infermieristica e medica sulle 24 ore con anche una componente diagnostico terapeutica. Medici, infermieri e fisioterapisti opereranno insieme per favorire il recupero dopo un evento acuto o riacutizzato, per stabilizzare le condizioni cliniche o il recupero di capacità funzionali minime finalizzate alla dimissione verso il domicilio. La permanenza è temporanea per una durata massima di 20 giorni.

Gli OSPITI valutati dai servizi socio-sanitari e da Acot

Hanno accesso al centro diurno semi residenziale e alla Rsa i pazienti residenti nei Comuni della zona distretto pratese, già conosciuti ai servizi socio-sanitari territoriali e che l’Unità di valutazione multidisciplinare (UVM) sottoporrà a valutazione. A cura dall’Agenzia continuità ospedale territorio (Acot) sarà, invece, la valutazione sui pazienti in uscita dall’ospedale per predisporre il programma di inserimento alle cure intermedie.