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Una poltrona elettromedicale per l'Oncologia medica

La famiglia di Diana Katia ha scelto di sostenere i pazienti del San Giuseppe con un gesto concreto, offrendo una nuova dotazione alla sala terapia in ricordo del percorso vissuto insieme al reparto

Scritto da Andrea Bazzoni, 17 dicembre 2025

Empoli – Una poltrona elettromedicale per la sala terapia dell’Oncologia medica di Empoli come gesto concreto di riconoscenza. Un segno semplice, nato dal desiderio della famiglia di Diana Katia, scomparsa da circa un anno, di lasciare qualcosa di utile ai pazienti che ogni giorno affrontano il percorso di cura al San Giuseppe.

Quello stesso reparto in cui anche lei seguì un percorso di cura.

L’atto formale della donazione si è svolto nei giorni scorsi in Oncologia, un incontro che ha riunito il marito di Diana, Andrea, e il figlio Francesco insieme alla direttrice del presidio ospedaliero, Francesca Bellini, alla direttrice del reparto, Francesca Martella, alla dottoressa Roberta Di Marsico e alla coordinatrice infermieristica Laura Marini.

familiari hanno espresso con semplicità il motivo della loro scelta: «Un grazie per l’accoglienza ricevuta, per l’assistenza continua, per l’attenzione con cui Diana è stata seguita dal personale medico e infermieristico».

La nuova poltrona entra così nel percorso di cura come supporto concreto, nato da un legame personale e trasformato in un aiuto per chi sta vivendo la stessa esperienza.

A ricordarla è stata Roberta Di Marsico: «Ha lasciato un ricordo molto bello – ha detto – era speciale e forte, con una grande personalità. Dava coraggio anche agli altri pazienti e la ricordiamo in maniera speciale».

Parole a cui si è unita la direttrice dell’Oncologia medica, Francesca Martella: «Nel ricordarla con la donazione di questa poltrona avete anche esaudito la sua volontà».

Infine, la direttrice del presidio, Francesca Bellini, ha sottolineato il valore pratico di questo gesto per chi ogni giorno affronta terapie complesse: «Un contributo che migliora la qualità dell’assistenza – ha detto – e resta a disposizione della comunità di pazienti seguiti dal reparto».