Scritto da Valentina Scarponi, 10 ottobre 2025
Pescia - In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, l’ospedale SS. Cosma e Damiano di Pescia apre le porte a un simbolo di libertà, dignità e inclusione: il “Marco Cavallo” della Valdinievole. Un’opera che parla di cura, di ascolto e di comunità. L’iniziativa vuole, infatti, riaffermare che il diritto alla salute, fisica e mentale, è universale e che le comunità devono essere luoghi accoglienti per tutti.
L’Unità Funzionale Complessa Salute Mentale Adulti (UFCSMA) della Valdinievole, insieme a utenti e operatori e in accordo con la direzione di Presidio di Pescia, ha deciso di installare la scultura in modo permanente all’ingresso dell’ospedale, grazie anche al lavoro creativo degli artisti dell’ArtLab del Centro "Mah, Boh!" di Buggiano. L’opera è stata, infatti, realizzata dal Centro nel 2018 per celebrare i quarant’anni della Legge Basaglia (1978–2018) e si ispira al celebre “Marco Cavallo” di Trieste, simbolo della liberazione dei pazienti dai manicomi e dell’affermazione della dignità e dei diritti delle persone con sofferenza psichica.
Il “Marco Cavallo” originale – costruito nel 1973 in legno e cartapesta dai pazienti del manicomio di Trieste insieme ad artisti e operatori, alto circa 4 metri – rappresentava la speranza di uscire dall’isolamento e l’apertura delle istituzioni psichiatriche verso la comunità. La scultura ispirata al celebre cavallo azzurro e riprodotta in scala ridotta, donata all’ospedale di Pescia, diventa così un simbolo contemporaneo di libertà, partecipazione e umanità.
“Accogliere il Marco Cavallo della Valdinievole nel nostro ospedale significa riaffermare, con forza, un principio fondamentale: la salute, fisica e mentale, è un bene comune – afferma la direttrice sanitaria del Presidio, Giuditta Niccolai - Quest’opera è un simbolo di libertà, dignità e inclusione, valori che guidano ogni giorno il nostro lavoro e che vogliamo continuare a promuovere insieme al territorio.”
“Siamo orgogliosi, come laboratorio artistico, di avere come vetrina l’ospedale per il simbolo che quest’opera rappresenta – dichiara il presidente dell'Associazione Rosa Spina OdV di Buggiano e componente del gruppo di lavoro dell’Art-Lab del Mah,Boh!, Marco Riccomini – Con l’ospedale di Pescia si è instaurata una preziosa collaborazione creativa, importante per i nostri utenti”.
All’iniziativa hanno partecipato anche il direttore della Società della Salute della Valdinievole, Stefano Lomi, la direttrice dell’Unità funzionale salute mentale adulti Valdinievole, Elisabetta Coli, la presidente dell’Associazione Albatros Onlus Familiari per la Salute Mentale Valdinievole, Rita Gargiulo, l’operatore sanitario Renato Russo, tecnico della riabilitazione psichiatrica del Centro Mah Boh e alcuni utenti del Centro.
La storia Nel febbraio del 1973, dal manicomio di Trieste, uscì in corteo un grande cavallo azzurro in legno e cartapesta, realizzato dai pazienti insieme ad artisti esterni. Simbolo della fine dell’isolamento delle persone con disagio mentale, il “Marco Cavallo” nasce come un’opera collettiva. Prima di diventare un’opera d’arte, era un cavallo nero che trasportava biancheria e stoviglie all’interno del manicomio. Quando invecchiò, venne preservato grazie all’intervento dei pazienti e del personale, riconoscendo così la loro dignità. Divenne nel tempo ‘icona’ della riforma psichiatrica italiana, grazie alla legge Basaglia, centrata sulla persona e sulle strutture territoriali.