Spalla

Lussazione acromio clavicolare

La lussazione acromion-clavicolare è una patologia traumatica causata spesso in seguito ad una contusione diretta sulla spalla come per esempio una caduta dalla bici o dalla moto.
Da non confondere con la classica lussazione di spalla riguardante l’articolazione gleno-omerale (formata da omero e scapola). L’articolazione acromion-clavicolare è formata da una porzione della scapola chiamata acromion e dalla clavicola. I due capi articolari sono mantenuti uniti da alcune strutture fibrose rigide. Oltre la capsula e i legamenti acromion-clavicolari anche i legamenti coraco-clavicolari (il legamento conoide ed il legamento trapezzoide) hanno lo scopo di abbassare la clavicola e mantenerla in rapporto articolare con l’acromion.
In base alle strutture lesionate durante l’evento traumatico alla spalla si possono distinguere più gradi di lussazione.
Una semplice distrazione dell’articolazione rappresenta il grado 1. La rottura dei legamenti acromio-clavicolari corrisponde ad un grado 2. Il grado 3 consiste in una rottura completa dei legamenti acromio-clavicolari e dei legamenti coraco-clavicolari. In questo tipo di lesioni compare una tumefazione (un “bozzo”) a livello della spalla con alterazione del normale profilo e presenza di dolore. nei gradi 4-5 e 6 lo spostamento della clavicola ha maggiore entità e gravità.

Lussazione acromio clavicolare1             Lussazione acromio clavicolare2

 

 

 

 

 

La lussazione acromion-clavicolare è una patologia traumatica causata spesso in seguito ad una contusione diretta sulla spalla come per esempio una caduta dalla bici o dalla moto.
Da non confondere con la classica lussazione di spalla riguardante l’articolazione gleno-omerale (formata da omero e scapola). L’articolazione acromion-clavicolare è formata da una porzione della scapola chiamata acromion e dalla clavicola. I due capi articolari sono mantenuti uniti da alcune strutture fibrose rigide. Oltre la capsula e i legamenti acromion-clavicolari anche i legamenti coraco-clavicolari (il legamento conoide ed il legamento trapezzoide) hanno lo scopo di abbassare la clavicola e mantenerla in rapporto articolare con l’acromion.
In base alle strutture lesionate durante l’evento traumatico alla spalla si possono distinguere più gradi di lussazione.
Una semplice distrazione dell’articolazione rappresenta il grado 1. La rottura dei legamenti acromio-clavicolari corrisponde ad un grado 2. Il grado 3 consiste in una rottura completa dei legamenti acromio-clavicolari e dei legamenti coraco-clavicolari. In questo tipo di lesioni compare una tumefazione (un “bozzo”) a livello della spalla con alterazione del normale profilo e presenza di dolore. nei gradi 4-5 e 6 lo spostamento della clavicola ha maggiore entità e gravità.

Lussazione acromio clavicolare1             Lussazione acromio clavicolare2

 

 

 

 

 

Cause di lussazione

Come detto in precedenza la causa più frequente è una caduta sulla spalla. Il contatto con il suolo fa sì che la scapola viene allontanata con forza dalla clavicola e provoca la rottura di quei legamenti che invece hanno il compito di mantenerle unite.

Dal punto di vista sintomatologico si può avvertire da un lieve fastidio fino a un dolore intenso con perdita della funzione (incapacità di muovere la spalla).

Dal grado 3 può comparire una perdita del normale profilo della spalla. Si forma una tumefazione sopra la spalla rappresentato dalla porzione laterale della clavicola che risale non essendo più mantenuta in sede dai legamenti danneggiati.

 

 

 

 

 

 

 

Diagnosi

Per fare diagnosi ci si basa sulla raccolta anamnestica riguardo l’infortunio e le informazioni sul dolore. Con la semplice palpazione è possibile evidenziare la risalita della clavicola. Come per un tasto del pianoforte, se si preme a livello della clavicola essa si abbasserà ma subito dopo lasciata la pressione tenderà a tornare nella posizione precedente (segno del tasto di pianoforte).Può rendersi necessaria una radiografia della spalla per il completamento dell’iter diagnostico.

Trattamento

Nelle lussazioni di grado 1-2 e nei gradi 3 lievi di solito si utilizza una terapia antidolorifica per la gestione del dolore, un periodo di riposo funzionale con un tutore e in seguito può essere utile un ciclo di fisioterapia.
In alcuni casi di grado 3 e nei gradi 4-5 e 6 il trattamento di scelta in genere è rappresentato dall’approccio chirurgico.
Sono moltissime le tecniche chirurgiche descritte in letteratura per questo tipo di lesione. Tramite 1 o 2 incisioni cutanee si riposizione la clavicola a contatto con la superficie articolare dell’acromion e si fissa con vari sistemi a preferenza del chirurgo (placche, viti, fili metallici o fili di sutura ad alta resistenza). Si possono utilizzare nelle lussazioni croniche anche preparati tendinei prelevati dal paziente stesso per ricostruire i legamenti coraco-clavicolari. Lo scopo dell’intervento è stabilizzare l’articolazione acromio.clavicolare cercando tuttavia di mantenere una sua elasticità per consentire i movimenti.
Esiste la possibilità in casi selezionati di poter utilizzare un approccio artroscopico per la ricostruzione dei legamenti e il posizionamento di sistemi con fili ad alta resistenza e bottoni per la stabilizzazione dell’articolazione.
Molti studi evidenziano come il trattamento delle lussazioni di grado 1 e 2 è sicuramente conservativo mentre nei gradi più elevati l’indicazione principale è una riduzione e una stabilizzazione chirurgica.
Nei gradi intermedi invece in letteratura sono presenti dei dati controversi in cui non si evidenzia molta differenza tra trattamento chirurgico e conservativo. Certamente un trattamento risolutivo di queste lesioni per prevenire futuri danni e risolvere il problema del dolore è altamente indicato nei pazienti giovani e con alte richieste funzionali.
Un’articolazione acromion-clavicolare lussata degenera più velocemente del normale. Nel tempo essa diventa artrosica e dolente. Questo processo può verificarsi in anni ma talvolta può accadere precocemente.

Riabilitazione

Dopo il trattamento conservativo un protocollo riabilitativo per una ripresa della motilità e il rinforzo muscolare può essere intrapreso una volta scomparso del dolore. In genere il recupero completo avviene dopo 3-4 mesi dalla lussazione.
Anche nel caso di un intervento chirurgico, dopo un periodo di immobilizzazione con tutore, può essere utile un ciclo di trattamento fisioterapico. L’obiettivo è quello di far scomparire la componente dolorosa e infiammatoria del post-operatorio e recuperare progressivamente il completo range di movimento della spalla.
Il recupero in seguito ad un intervento chirurgico può impiegare un periodo più lungo perché è necessario dare il giusto tempo per la cicatrizzazione dei legamenti riparati.


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