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“SECONDI”: il progetto e i risultati del controllo del Covid e dell’epatite nella popolazione con grave marginalità - Domani mercoledì 21 Febbraio nella Biblioteca delle Oblate a Firenze

Scritto da Daniela Ponticelli, martedì 20 .febbraio  2024

Firenze   -  Domani mercoledì 21 febbraio (con inizio alle ore 9) nella Sala Conferenze Sibilla Aleramo della Biblioteca delle Oblate a Firenze saranno illustrati i risultati  del progetto “Secondi” -acronimo di Screening Epidemiologico del COvid Nella popolazione DIfficile da monitorare. Si tratta di un lavoro, che ha avuto la durata di  tre anni, che si è svolto nei territori dell’Azienda USL TC per controllare la diffusione del Covid e dell’epatite B e C durante la pandemia nelle persone che vivono ai margini della società.

Con oltre 370.000 € di finanziamento, il progetto si è aggiudicato il primo posto tra i 130 progetti valutati dalla commissione scientifica nazionale del Bando di ricerca sul Covid lanciato da Regione Toscana a inizio pandemia, nel giugno 2020. 

La presentazione dei dati sarà introdotta da Serena Spinelli, Assessore regionale alle politiche sociali. Gli interventi saranno coordinati da Renzo Berti, Direttore Dipartimento di Prevenzione AUSL Toscana centro.

Il team del progetto, è stato guidato dalla unità funzionale complessa  di Epidemiologia dell’Azienda USL Tc diretta dal dottor Francesco Cipriani, insieme a ricercatori dell’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana e dell’Ambulatorio MASVE dell’Università di Firenze nell’AOU di Careggi e si è avvalso di un capillare contributo sul campo delle Associazioni del terzo settore con esperienza in gestione di problemi sanitari nei territori di competenza dell’Azienda USL Tc.

Per tre anni gli operatori di Strada delle Associazioni Anelli Mancanti, Cooperativa CAT, MEDU-Medici per i diritti umani, Associazione Niccolò Stenone, CISOM-Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, Croce Rossa Italiana di Firenze e Fondazione CARITAS di Firenze hanno preso contatti, di giorno e di notte, con soggetti con grave marginalità sociale e che hanno difficoltà a farsi curare. Con rischi per la loro salute e per la collettività. Sono cittadini senza fissa dimora e senza tetto, stranieri irregolari o in attesa del permesso di soggiorno, tossicodipendenti e pazienti psichiatrici con difficoltà abitative, ROM, sex workers di strada e rifugiati di guerra.

L’indagine e i dati. Dal 2021 al 2023 ne sono stati contattati oltre 6.800, di cui oltre 2.500 hanno accettato di sottoporsi ad almeno uno dei tre test. Più di 1.500 hanno effettuato il tampone nasale per Covid, mentre oltre 1.800 hanno fatto il test su goccia di sangue del polpastrello per l’epatite B e oltre 1.900 per quello dell’epatite C. Gli 11 positivi al Covid sono stati condotti in isolamento agli Alberghi Popolari o a quelli Sanitari, mentre i 58 positivi all’epatite B ed i 49 ad epatite C sono stati inviati agli approfondimenti diagnostici ed alle cure specifiche dei professionisti sanitari del Centro MASVE di Careggi.

La maggioranza dei soggetti - 83 % - è stata contattata nell’area fiorentina, seguiti da quella pistoiese – 12 % - e pratese – 5%-.

I cittadini stranieri coinvolti nel monitoraggio sono stati oltre 1.600, di cui quasi 500 irregolari e con grave marginalità sociale. Tra quelli con maggiori problemi che vivono perlopiù in strada, sono stati testati 220 senza tetto, 35 sex workers, 50 tossicodipendenti o psichiatrici, 10 ROM.

Su un gruppo di 30 soggetti è stata effettuata un’intervista qualitativa approfondita sull’impatto del Covid sulla loro vita, da cui è emerso un significativo peggioramento,  che però non è evidente in quelli con marginalità più grave e radicata, per i quali il Covid non ha potuto fare più danni di quelli che già subiscono.

L’innovatività del Progetto consiste nell’aver gestito in piena fase pandemica una porzione di popolazione contenuta ma ad altissimo rischio di malattie e di trasmissione, perché difficile da identificare e da curare e nell’aver prestato ascolto ai bisogni e aspettative di questa popolazione marginale rispetto ai servizi, dentro e fuori dalla pandemia. L’esperienza condivisa in piena emergenza sanitaria tra Associazioni di strada e servizi dell’ASL Toscana centro ha evidenziato punti di forza e di debolezza che saranno approfonditi nei prossimi tre mesi. Si punta, infatti, a una rete dei servizi sulla marginalità più efficace, efficiente e personalizzata sui bisogni in tutte le tre province dell’ASL, attraverso un miglior coordinamento metropolitano delle azioni sul campo tra le Associazioni di strada e una più appropriata presa in carico dei problemi sanitari da parte dell’Asl e delle Società della Salute.

Programma 9.00 – 09.30 Saluti delle autorità 

I risultati del progetto: Coordina Renzo Berti - Direttore Dipartimento di Prevenzione AUSL Toscana centro 10.00 - 10.20 I risultati in sintesi: Francesco Cipriani, Direttore UFC Epidemiologia AUSL Toscana centro 10.20 - 11.15 Il lavoro delle Associazioni di strada: Ambulatorio Stenone, Anelli Mancanti, Cooperativa CAT, Croce Rossa Italiana Comitato di Firenze, Fondazione CARITAS di Firenze, MEDU-Medici per i diritti umani, CISOM - Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta Il lavoro del centro MASVE Monica Monti AOU Careggi Università di Firenze 11.15 – 11.30

I risultati dell’indagine qualitativa: Francesca Ierardi e Giulia Morigoni, Osservatorio Qualità ed Equità Agenzia Regionale di Sanità della Toscana 11.30 – 12.00 Proposte: Coordina Maria José Caldés - Direttrice Centro Salute Globale 12.00 – 12.30 Tavola rotonda: migliorare il coordinamento delle Associazioni di strada e servizi AUSL Toscana centro • Coordinamento Toscano Marginalità Jacopo Lascialfari, Comune di Firenze • Tavolo della Marginalità di Prato Valentina Sardi, Dirigente Società della Salute Pratese • I servizi per i cittadini dell’AUSL Toscana centro Claudio Sarti, AUSL Toscana centro • I servizi sanitari per la marginalità dell’AUSL Toscana centro Francesco Cipriani • L’integrazione dei servizi Rossella Boldrini, Direttore servizi sociali AUSL Toscana centro.