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Ospedale di Prato Santo Stefano

Ambulatorio e terapia trasfusionale (su appuntamento)

Informazioni per pazienti che necessitano di terapia trasfusionale

Informazioni per pazienti che necessitano di terapia trasfusionale

Cos'è la terapia trasfusionale

Consiste nella somministrrazione di sangue o di suoi componenti a pazienti con emorragie, anemie, deficit della coagulazione ed altre patologie al fine di migliorarne le condizioni cliniche e, in alcuni casi, salvarne la vita.

Il sangue intero è formato da una parte liquida (il plasma) e da una parte corpuscolata (elementi cellulari o frammenti di cellule).

I componenti del sangue (emocomponenti) derivano dalla "lavorazione" del sangue donato e comprendono:

  • i globuli rossi che contengono l'emoglobina, necessaria per trasportare l'ossigeno ai tessuti e a tutto l'organismo;
  • le piastrine, frammenti cellulari che svolgono un ruolo essenziale nella coagulazione del sangue;
  • il plasma, che contiene proteine e fattori della coagulazione che agiscono assieme alle piastrine;
  • emoderivati: farmaci/plasma derivati prodotti industrialmente a partire dal plasma dei donatori di sangue.

La trasfusione ha una durata di tempo variabile (in genere tra 30 e 60 minuti) in relazione alla compente del sangue utilizzato.

I benefici attesi

La terapia trasfusionale dei componenti del sangue viene utilizzata in molte e diverse situazioni mediche e chirurgiche.

I benefici del trattamento trasfusionale sono diversi a seconda del componente utilizzato:

  • i globuli rossi rapidamente aumentano l'apporto di ossigeno ai tessuti;
  • il plasma corregge i disturbi della coagulazione e le emorragie in corso;
  • le piastrine sono indicate per il trattamento delle emorragie;
  • gli emoderivati sono di diversi tipi (albumina, immunoglobuline, fattori della coagulazione...) e ognuno ha una funzione specifica.

Trattamenti alternativi

La terapia trasfusionale è una terapia salva-vita, che viene proposta:

  • in situazioni di pericoli con gravi perdite di sangue (es. dopo gravi incidenti, in occasione di interventi chirurgici, emoraggie interne, traumi);
  • in caso di patologie oncoematologiche.

In condizioni molto particolari è possibile far ricorso all'autotrasfusione, che consiste nell'utilizzare il sangue proprio. L'esecuzione di una trasfusione autologa non è esente da rischi; permane il rischio di reazioni avverse in attesa e/o di errori trasfusionali. Ad oggi, questo programma viene raccomandato solo ad alcune categorie di persone con condizioni immunoematologiche particolari.

Che cosa può succedere se non si effettua la trasfusione?

La mancata trasfusione di sangue nel paziente emorragico o anemico potrebbe coimportare grave iposia degli organi vitali e, nei casi più gravi, anche la morte del paziente.

La mancata trasfusione di plasma o di piastrine potrebbe comportare emorragia non controllata più o meno massiva.

Rischi e complicanze

Come tutti i procedimenti di tipo medico, la terapia trasfusione non è esente da rischi.

Rischio infettivologico, ogni servizio di medicina trasfusionale mette in atto procedure per limitare il più possibile il rischio trasfusionale:

  • un'accurata selezione clinico-anamnestica del donatore, guidata da una normativa vigente molto rigorosa;
  • l'utilizzo di test di laboratorio con elevata sensibilità per individuare virus che potrebbero essere trasmessi attraverso la trasfusione.

Questi test vengono eseguiti su tutte le donazioni raccolte come da normativa vigente. Quindi tutte le trasfusioni sono eseguite con prodotti controllati.

Il rischio di trasfondere un'unità di sangue capace di trasmettere infezioni è oggi bassissimo.

Per quanto riguarda gli emoderivati, il rischio infettivo è ulteriormente ridotto in quanto sono sottoposti a trattamenti (per es. frazionamento, solventi/detergenti, calore), che abbattono una eventuale contaminazione virale di un ordine di grandezza di molti miliardi di volte.

Reazioni avverse di tipo non infettivo, attualmente il rischio trasfusionale maggiore è rappresentato dalle reazioni avverse non attese e dagli errori trasfusionali.

Le reazioni avverse non attese più frequenti sono le reazioni allergiche con orticaria, prurito, eritema cutaneo, brividi, difficoltà respiratoria fino allo shock anafilattico e le reazioni febbrili.

Sono molto rare gravi reazioni che comoportabnoi disturbi cardiocircolari o respiratori.

Altre possibili complicanze della trasfusione sono quelle immunologiche che comprendono le reazioni emolitiche da incompatiblità AB0 ed Rh che sono rare ma possono essere molto gravi con la rapida distruzioni dei globuli rossi trasfusi.

Dopo la trasfusione di componenti ematici, è possibile la formazione di anticorpi che possono causare reazioni di incompatibilità in successive trasfusione o gravidanze.

Altro evento avverso nei pazienti in regime trasfusionale cronico, è l'accumulo di ferro con danno agli organi (soprattutto al fegato, al cuore, al pancreas).

E' importante comunque tener presente che sono in atto dei sistemi di sorveglianza per individuare prontamente eventuali eventi avversi legati alla terapia trasfusionale. Il paziente sottoposto alla terapia trasfusionale viene tenuto sotto vigile controllo per individuare eventuali rezioni o problemi.

Consenso informato

Prima di iniziare qualsiasi procedura medica, verrà chiesto di dare il permesso al consenso alla trasfusione. Perché si possa essere partecipi delle decisioni circa la terapia, i benefici e i rischi a cui si va incontro.

Se dopo la lettura dell'informativa e il colloquio con il medico dovesse esserci qualsiasi aspetto della terapia che non sia del tutto chiaro, si approfondiscono alcuni aspetti.

In caso di emergenza, non potrebbe non esserci tempo per discutere la terapia. In ogni caso vi saranno spiegate le ragioni per la trasfusione successivamente durante la trasfusione.

Orario

 da lunedì a venerdì ore 12.00-18.00, sabato solo urgenze