Pistoia - All’ospedale San Jacopo è stato attivato il percorso di pre-abilitazione chirurgica, sviluppato all’interno dell’Asl Toscana centro. Il progetto è inizialmente rivolto ai pazienti candidati a chirurgia epatobiliare e vascolare maggiore, con l’obiettivo di estenderlo progressivamente anche ad altre specialità chirurgiche. La pre-abilitazione rappresenta un cambio di paradigma rispetto al tradizionale iter perioperatorio, intervenendo in modo mirato sui fattori di rischio modificabili – funzionali, nutrizionali, clinici e psicologici – che influenzano direttamente gli esiti della chirurgia.
Il percorso, sviluppato all’ospedale di Pistoia sotto la supervisione della SOC di Anestesia e Rianimazione afferente al Dipartimento di Emergenza e Area Critica, prevede una valutazione approfondita del paziente candidato all’intervento chirurgico, finalizzata a definire le condizioni di base e a stimare il rischio di complicanze post-operatorie. Questo approccio consente di identificare i fattori di rischio modificabili e non modificabili e di intervenire in modo multidisciplinare sul loro miglioramento. Il percorso consente, inoltre, di personalizzare l’assistenza durante tutte le fasi (prima, durante e dopo l’intervento chirurgico) in base alle caratteristiche e ai bisogni di ogni paziente per ottimizzare le probabilità di successo dell’intervento e il recupero post-operatorio.
Il programma si basa sul lavoro coordinato di diverse professionalità: Anestesia e Rianimazione, Chirurgia Vascolare ed Epatobiliare, Dietetica, Fisioterapia e Psicologia Ospedaliera. Il coordinamento è affidato alla dott.ssa Alessandra Panchetti della struttura di Anestesia e Rianimazione, diretta dal dott. Giuliano Michelagnoli. L’organizzazione del percorso ha visto la partecipazione attiva anche della coordinatrice degli ambulatori di pre-ospedalizzazione, Cristina Salvadori.
La Chirurgia Epatobiliare, con il dott. Massimo Fedi, e la Chirurgia Vascolare, con la dott.ssa Patrizia Della Caneva e il dott. Pierfrancesco Frosini – partecipano attivamente alla selezione dei pazienti e alla definizione delle strategie cliniche, condividendo obiettivi e responsabilità. I fisioterapisti dell'ospedale di Pistoia coordinati da Simone Bonacchi e Mariella Agresti garantiscono la valutazione ed il monitoraggio del livello funzionale e motorio durante il periodo di pre-abilitazione; inoltre, in base alla residenza, inviano i pazienti ai servizi di Riabilitazione territoriale diretti da Elisa Buonandi e Laura Rosiello per sostenere il programma di esercizio fisico specifico, con un intervento continuativo e di prossimità, prima e dopo l’intervento chirurgico. Il servizio di dietetica aziendale diretto da Barbara Marianelli contribuisce all’ottimizzazione dello stato nutrizionale, riconosciuto come un fattore chiave per la riduzione delle complicanze e il miglioramento dei processi di guarigione. La Psicologia Ospedaliera, con la dott.ssa Donatella Pianeti, supporta il paziente nella gestione dell’ansia e dello stress, favorendo una migliore adesione al percorso di cura.
Il progetto rappresenta uno sforzo condiviso all’interno della Rete Ospedaliera, diretta dalla dott.ssa Maria Teresa Mechi, insieme all’Area Anestesia e Rianimazione, diretta dal dottor Vittorio Pavoni e dal Dipartimento Chirurgico.
“Questo percorso rappresenta un esempio concreto di integrazione tra ospedale e territorio – ha sottolineato il dottor Stefano Michelagnoli, direttore del Dipartimento Chirurgico - in cui il lavoro di squadra e la condivisione delle competenze permettono di offrire cure più efficaci, personalizzate e orientate agli esiti”.
“Dall’attivazione del percorso abbiamo già preso in carico 6 pazienti - sottolinea il dottor Giuliano Michelagnoli– e tra gli obiettivi principali c’è il miglioramento della qualità del recupero post-operatorio. La preabilitazione è un vero e proprio percorso di supporto globale, che mette al centro la persona”.
“Il percorso di preabilitazione dell’ospedale di Pistoia – evidenzia la direttrice sanitaria di Presidio, Lucilla Di Renzo - si propone come un modello organizzativo innovativo, basato sulla collaborazione multidisciplinare tra le varie figure professionali coinvolte e sulla personalizzazione delle cure”.