Prato - Si è svolta nei giorni scorsi, all’ospedale Santo Stefano di Prato, la terza edizione del corso nazionale “Low Impact Laparoscopy in General Surgery”, dedicato alla chirurgia laparoscopica ultra-mini invasiva. L’iniziativa ha visto la partecipazione di chirurghi e anestesisti provenienti da diverse regioni italiane, arrivati all’ospedale pratese per approfondire questo innovativo approccio chirurgico direttamente sul campo.

L’ospedale Santo Stefano vanta un’importante casistica: dalla fine del 2022 sono stati superati i cento interventi di resezione colica per patologie tumorali e infiammatorie eseguiti con tecnica ultra-mini-invasiva. La consolidata esperienza dell’equipe pratese ha reso possibile l’organizzazione di corsi rivolti a professionisti provenienti da tutta Italia.

Il programma formativo ha previsto una sessione teorica e una sessione pratica svolta direttamente in sala operatoria, durante la quale sono stati eseguiti in contemporanea due interventi di resezione del colon sinistro. Le procedure sono state effettuate utilizzando strumenti dal diametro di soli 3 millimetri e una pressione intra-addominale ridotta rispetto alla laparoscopia tradizionale, con benefici diretti per il paziente durante e dopo l’intervento.

Gli interventi sono stati condotti dal dottor Stefano Cantafio, direttore della Chirurgia generale dell’ospedale Santo Stefano, e dalla dottoressa Samantha Vellei, con il supporto dell’equipe chirurgica, del personale infermieristico e delle dottoresse anestesiste Laura Campiglia ed Eleonora Cecconi.

La chirurgia laparoscopica ultra mini-invasiva consente di eseguire interventi complessi sul colon riducendo il dolore post-operatorio, i tempi di degenza e migliorando il risultato estetico.

“Questa tecnica rappresenta un’evoluzione naturale della chirurgia mininvasiva – ha sottolineato il dottor Cantafio –. I risultati ottenuti, grazie a una casistica ampia e a una tecnologia altamente specializzata, dimostrano come questo approccio possa migliorare significativamente il decorso post-operatorio dei pazienti. Siamo orgogliosi di condividere la nostra esperienza con colleghi di tutta Italia, contribuendo alla diffusione di tecniche sempre più sicure ed efficaci”.

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