COMUNICATO STAMPA

Zero Azzardo: al via il progetto di sensibilizzazione sul disturbo da gioco d’azzardo

Sportelli di ascolto, unità di strada, incontri nelle scuole e nelle aziende

Firenze, 18 aprile 2025 – Nel 2023, nell’area Fiorentina Sud Est, sono stati “giocati” oltre 271 milioni di euro. Una cifra che si divide tra diverse tipologie di giochi d’azzardo online e fisici, riferita ai Comuni di Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Fiesole, Figline Incisa Valdarno, Greve in Chianti, Impruneta, Londa, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’Arno, Rufina, San Casciano Val di Pesa e San Godenzo. Sono dati che confermano quanto oggi, il gioco d’azzardo patologico rappresenti un problema di natura socio-sanitaria spesso silente, ma che vede una continua accelerazione, data anche la crescente disponibilità di occasioni d’accesso al contesto di gioco che rendono ormai l’azzardo alla portata di tutti.

Per questo, a gennaio 2025, la Società della Salute Fiorentina Sud Est ha avviato il progetto “Zero Azzardo”. Un’iniziativa che, fino a marzo 2026, vedrà la Società della Salute Fiorentina Sud Est, i Servizi per le Dipendenze della Zona Fiorentina Sud Est, la Cooperativa Sociale Coop.21, l’Associazione Progetto Arcobaleno, l’Acli Provinciale Firenze e Aps Edera impegnati in una serie di interventi di informazione, sensibilizzazione, formazione e prevenzione nell’ambito del Disturbo da gioco d’azzardo (DGA) ad ampio spettro, mediante uscite di Unità di Strada, attività rivolte alla popolazione giovanile (14-24), alle associazioni sportive e di rappresentanza dei cittadini (anche stranieri) oltre a organizzare una campagna di comunicazione. L’attività si svolge in due sub-aree di intervento (Chianti Fiorentino e Valdarno Valdisieve), con l’obiettivo di raggiungere diversi target attraverso azioni mirate, per creare una rete di collaborazione tra istituzioni, enti e associazioni e affrontare il problema del disturbo da gioco d'azzardo in modo efficace.

I dati del fenomeno

Nel 2024, sono stati 24 gli utenti presi in carico dai due Servizi per le Dipendenze della Zona Firenze 2 Sud est: 12 per il SerD Sud Est 1 Bagno a Ripoli (11 maschi, 1 femmina, di cui 1 nuovo utente) e 12 per il SerD Sud Est 2 Figline Valdarno (11 maschi, 1 femmina, di cui 3 nuovi utenti). Numeri in crescita ma che evidenziano il prevalere di casi sommersi.

Più approfondita l’analisi sull’anno precedente: il Bollettino Socio-Epidemiologico sulle dipendenze della Azienda Usl Toscana Centro riporta che nel 2023, per le problematiche da DGA, risultano in carico all’Azienda 555 persone (497 nel 2022). Il 30,1% è rappresentato da utenti “nuovi”: l’84,9% è di genere maschile e il 15,1% è di genere femminile (il rapporto M/F è pari a 5,6). La classe di età con maggiore frequenza per gli uomini va dai 40 ai 49 anni, mentre per le donne prevalgono le ultra60enni. Si evidenziano titoli di studio molto bassi in entrambi i generi: il 5,8% ha conseguito la licenza elementare, il 54.5% la licenza media, il 29,8% ha un diploma delle medie superiori, l’1% di un corso professionale, il 2,6% una laurea breve, il 3,7% una laurea magistrale. Il 17,8% risulta disoccupato e circa il 13% pensionato; oltre il 65% ha un’occupazione e quindi uno stipendio su cui basare il proprio gioco.

Le dichiarazioni

«Il gioco d’azzardo – dichiara il Presidente della Società della Salute Fiorentina Sud Est e sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Pignotti - deve essere considerato e trattato per quello che è: non un vizio, ma un disturbo e una dipendenza patologica a tutti gli effetti. Per questo, come amministrazioni pubbliche e come Società della Salute siamo profondamente convinti di dover fare tutto il possibile per combattere questa piaga. Dobbiamo farlo innanzitutto attraverso attività di prevenzione, sensibilizzazione e conoscenza di questa dipendenza. Partendo dagli sportelli di ascolto, dalle unità di strada, coinvolgendo scuole, aziende, insomma il tessuto vivo della nostra società e in particolare le fasce più giovani della popolazione. Non demonizzare, ma sensibilizzare per vincere insieme questa battaglia».

«Negli anni, la Regione Toscana ha portato avanti un impegno costante attraverso la redazione e l’attuazione del Piano Regionale di contrasto al gioco d’azzardo, oggi giunto alla sua terza edizione. La precedente edizione del Piano ha rafforzato le competenze dei servizi formando più di 700 operatori dei servizi pubblici e degli Enti del Terzo Settore (ETS). A ciò si aggiungono oltre 200 eventi di informazione e sensibilizzazione sul tema rivolti alla cittadinanza, alcuni dei quali dedicati a target specifici come la popolazione femminile e gli over 65 – spiega Alessio Arces (Federsanità ANCI Toscana) -. Il piano si è concentrato anche sui più giovani e oltre 5.000 studenti hanno potuto approfondire i fattori di protezione e rischio legati al gioco d’azzardo, decostruendo credenze e stereotipi; questa attenzione al mondo giovanile ha portato il Piano ad adottare un’ottica più ampia, includendo un focus sulle nuove dipendenze comportamentali connesse alle tecnologie digitali. Sulla base dei risultati raggiunti e con l’obiettivo di una maggiore integrazione l’edizione attuale del Piano intende: sviluppare e rafforzare la rete territoriale intorno ai servizi, in un’ottica di sistema e realizzare interventi di prevenzione primaria e secondaria. A questo si affianca la volontà di proseguire con le azioni di regolamentazione del gioco lecito a livello comunale, cui Anci fornisce un supporto tramite il tavolo tecnico Suap».

«La presa in carico dell’utente affetto da DGA al SerD è molto articolata e attraversa più fasi concatenate tra loro e tutte importantissime – spiega la dottoressa Laura Angelica Berni dell’AUSL Toscana Centro, SerD Zona Firenze Sud Est -. Il primo contatto è in genere volontario, del diretto interessato o di un familiare, telefonico, per mail o di persona; in questa fase l’operatore pone le basi per l’aggancio che costituisce parte iniziale della relazione terapeutica. Si concorda quindi un primo colloquio al SerD al quale si cerca di avere anche i familiari più significativi. Segue la fase dell’accoglienza attraverso un colloquio con uno o più operatori. Nei due SerD della Zona Firenze Sud est, l’equipe DGA è costituita da 2 medici, 2 psicologi, 2 educatori professionali e altrettanti assistenti sociali e infermieri, con orari molto ampi. Teniamo sempre a precisare che il rapporto con il SerD si svolge nel massimo rispetto della privacy e che non occorre né la richiesta del medico, né il pagamento di un ticket».

«Intervenire nei contesti della scuola e del lavoro è fondamentale nella prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo – dichiara Monica Panichi per Coop.21 Cooperativa Sociale -. Questi luoghi rappresentano vere e proprie comunità in cui le relazioni quotidiane e i legami di fiducia possono giocare un ruolo chiave nell’intercettare precocemente segnali di comportamenti a rischio. Studenti, insegnanti, colleghi e datori di lavoro possono diventare “antenne” preziose, capaci di riconoscere i campanelli d’allarme e indirizzare chi è in difficoltà verso il Servizio Dipendenze. Per questo motivo, il nostro progetto punta a promuovere in questi ambiti interventi mirati, capaci di formare, sensibilizzare, informare e costruire reti di protezione efficaci».

«Le Acli di Firenze hanno aderito con convinzione al progetto Zero Azzardo e lo hanno fatto con l’idea di utilizzare i circoli presenti sul territorio della Zona Fiorentina Sud Est – afferma Andrea Tognetti, Presidente Acli Firenze -. I circoli Acli, luoghi di incontro e socialità delle comunità, saranno a disposizione degli sportelli di Zero Azzardo garantendo prossimità sul territorio. Riteniamo inoltre che i circoli, con le loro reti di collaborazione già esistenti, possano essere luoghi privilegiati per l’incontro fra le associazioni (in particolare quelle sportive) e che possano rappresentare degli snodi per l’organizzazione di iniziative di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza».

«Ci siamo avvicinati al DGA, quando ancora era chiamato ludopatia – racconta Anna Piana Agostinetti, Presidente dell’Associazione Progetto Arcobaleno -. Il termine ludopatia, oltre ad essere sbagliato, ribalta la questione lasciando intendere che il problema sia rappresentato da quelle persone che fanno un cattivo uso del gioco e non dal rischio insito nel gioco d’azzardo stesso.  Quest’idea investe l’individuo affetto da DGA di una responsabilità e di un giudizio negativo, che rendono più difficile l’emersione del problema. Gli operatori di strada e degli sportelli territoriali offrono allora uno spazio in cui avviare un dialogo libero ma professionale spesso richiesto da familiari o amici che hanno bisogno di informazioni sul disturbo, orientandoli verso un processo di cura possibile».

Il progetto Zero Azzardo

Il primo ambito d’intervento di Zero Azzardo riguarda gli interventi diretti alla popolazione generale attraverso uno sportello di ascolto (3 ore settimanali), informazione, sensibilizzazione e orientamento ai servizi. Prevista la formazione di un’unità di strada, composta da almeno due operatori (per due uscite settimanali della durata media di 3 ore ciascuna). Nei mesi di febbraio e marzo 2025 le operatrici dell’Associazione Progetto Arcobaleno hanno già svolto uscite dell’unità di strada per da rilevare il grado di conoscenza della problematica nei luoghi di aggregazione. Acli Firenze, per le due aree geografiche individuate (Chianti Fiorentino e Valdarno Valdisieve) ha effettuato una mappatura condivisa con i partner dei possibili soggetti da intercettare e coinvolgere (tre gli incontri già fissati).

Tra gli ambiti d’intervento, ci sono le scuole secondarie di secondo grado della Zona Fiorentina Sud Est: l’Isis Giorgio Vasari di Figline e Incisa Valdarno, l’Isis Ernesto Balducci di Pontassieve e l’Isis Gobetti Volta di Bagno a Ripoli. Qui gli operatori di strada di Coop.21 hanno già tenuto incontri di informazione e sensibilizzazione sulla tematica del Disturbo da gioco d’azzardo, rivolti a sette classi di studenti del secondo, terzo e quarto anno. Prevista anche l’apertura di sportelli di ascolto per gli studenti e incontri rivolti agli insegnanti, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sui rischi legati gioco d'azzardo, prevenire l'insorgere di dipendenze dal gioco d'azzardo tra adolescenti e giovani.

Coop.21 insieme all’Associazione Progetto Arcobaleno si è occupata anche della prevenzione nei luoghi di lavoro: è stata costituita l’equipe che lavorerà in questo contesto attraverso attività di networking finalizzata a individuare, contattare e formalizzare la cooperazione con le aziende e la realizzazione di interventi di sensibilizzazione rivolti ai lavoratori. È stata inoltre svolta attività di informazione e sensibilizzazione sul tema del gioco d’azzardo e del DGA, con il coinvolgimento di circa 100 lavoratori delle aziende con cui è stata formalizzata la cooperazione.