Scritto da Daniela Ponticelli, martedì 20 febbraio 2024

Pistoia - Grazie all’Associazione Cuori Arancioni al Caffè Alzheimer di Pistoia sarà avviato un percorso di musicoterapia: una nuova attività che, insieme alle molte già in essere, avrà senz’altro effetti positivi sui malati ma anche sui familiari e i caregivers.

Gli strumenti musicali sono stati consegnati in questi giorni alla presenza del Presidente della Società della Salute Pistoiese e vicesindaco del Comune di Pistoia dottoressa Anna Maria Celesti, la direttrice della struttura operativa complessa di Geriatria dottoressa Elisabetta Tonon, e i Dirigenti infermieristici i dottori Paolo Cellini e Fabio Pronti.

 

Quella del Caffè Alzheimer è un’esperienza lunga 17 anni, tra le prime a livello nazionale: già attivo nel 2007 si inserisce nella cornice dei servizi a sostegno delle persone con demenza di Alzheimer e delle loro famiglie.

Durante la cerimonia di donazione la dottoressa Celesti, ringraziando i “Cuori”, per l’attenzione e la vicinanza ai malati di Alzheimer, ha ricordato l’importanza di questo servizio che intende sostenere e potenziare. “L’Alzheimer è anche una malattia sociale, che genera un carico assistenziale impegnativo e complesso perchè prendersi cura di questa persone richiede una dedizione costante e luoghi come il Caffè Alzheimer –ha detto la presidente della Sds- forniscono sostegno e aiutano a promuovere la socializzazione prevenendo il rischio, reale e frequente, di isolamento dei malato e delle loro famiglie”.

“Questa nuova attività – ha aggiunto la dottoressa Tonon - avrà effetti positivi sulla memoria musicale, a livello emozionale e della comunicazione non verbale. La musica dal vivo, è stato dimostrato, genera anche un clima favorevole e ringrazio i Cuori, anche a nome degli operatori del servizio”.

Il Caffè Alzheimer, ad accesso libero e gratuito, si svolge ogni lunedì dalle 15:00 alle 17:00 presso i locali della Fabbrica delle Emozioni in via Antonelli, 305
Rappresenta un luogo in cui poter parlare, in un clima confortevole e rilassato, della malattia e dei problemi che comporta, un posto dove poter condividere le esperienze, ottenere informazioni su aspetti medici, psicologici e sociali preziose per migliorare la qualità di vita dei pazienti e dei caregivers durante il percorso clinic-assistenziale. Come ci richiama la parola caffè, gli incontri costituiscono un momento di pausa dagli impegni quotidiani che diventa più piacevole se condiviso con altri.

Il Caffè Alzheimer è inserito nel tessuto sociale della città: a dimostrazione di questo, la partecipazione dei molti volontari di tutte le età, la collaborazione con la scuola dell’infanzia La Filastrocca, gli scout e prossimamente i ragazzi dell’IPSSCS “Luigi Einaudi”.

Gli incontri al Caffè dono organizzati sia per i caregivers che per le persone malate: dopo un primo momento di accoglienza, vi è la suddivisione in gruppi per favorire lo svolgimento delle attività. Un primo gruppo, formato prevalentemente da familiari, si ritrova in uno spazio dedicato per affrontare e discutere in maniera informale con uno degli operatori del caffè (la dottoressa Claudia Cantini della SOC Geriatria, l’infermiera di continuità Ospedale Territorio dottoressa Mariangela Altieri, la coordinatrice infermieristica dottoressa Federica Paolacci e l’infermiera di famiglia dottoressa Roberta Tomasi) o con esperti esterni che si alternano di volta in volta, su un determinato argomento che riguarda aspetti medici, assistenziali o psicosociali della malattia. Il secondo gruppo, formato per lo più da malati e volontari (coordinati da Massimiliana Tellini) si dedica ad attività socio-ricreative di vario genere. L’accoglienza dei nuovi arrivi è coadiuvata dalla familiare esperta Erina Serruto.

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