E’ ancora pistoiese il record di raccolta del sangue cordonale Le targhe di Adisco per l’impegno del personale del punto nascita ogni anno ai primi posti in Toscana All’ostetrica Tedeschi il premio per aver raccolto 257 unità

Scritto da Daniela Ponticelli venerdì 25 maggio 2018

Pistoia – E’ ancora una volta del punto nascita pistoiese, diretto dal professor Pasquale Florio, il record delle donazioni di cordone ombelicale, l’importante risorsa per il trattamento di alcune malattie ematiche (come la leucemia) e genetiche.

Anche nel 2017 le donazioni complessive sono state complessivamente 387, uno dei migliori dati della Toscana ed è proprio per riconoscere e valorizzare questo significativo traguardo che oggi al San Jacopo la Presidente di ADISCO - Associazione Donatrici Italiane Sangue di Cordone Ombelicale Toscana ONLUS,Valeria Marchesin Bono, ha consegnato al punto di nascita di la targa ricordo e premiata l’ ostetrica pistoiese Roberta Tedeschi che negli anni ha raccolto 257 unità stabilendo quindi un altro record con il maggior numero di raccolte di sangue cordonale.

Altre targhe attestanti l’impegno degli operatori per aver promosso ed organizzato l’importante percorso sono andate alla dottoressa Daniela Rafanelli, direttore del centro trasfusionale, al dottor Eufrasio Girardi, coordinatore locale donazioni e trapianti e al dottor Marco Tanini che nel 2004 inaugurò l’attività ed oggi è referente di questo importante percorso per tutta l’Azienda USL Toscana centro. In questi quattordici anni il punto nascita pistoiese è sempre stato ai vertici regionali grazie alla sensibilità delle mamme pistoiesi, all’ottima organizzazione e all’opera di sostegno e sensibilizzazione di molte organizzazioni e associazioni tra queste quelle dei Rotary, Fidapa, AIDO, AVIS Lions.

“Il punto nascita pistoiese è stato tra gli ultimi della Toscana ad iniziare il servizio che negli anni è cresciuto per la forte motivazione del personale, in primo luogo delle ostetriche, che sostengono la donazione non solo in sala parto ma anche durante i corsi di preparazione al parto, ed è grazie a loro se oggi questa struttura ospedaliera ha il primato”, ha dichiarato la dottoressa Anna Maria Celesti, Presidente della Società della salute pistoiese e vicesindaco del Comune di Pistoia.

Anche Florio ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza del lavoro svolto dalle ostetriche e dal personale medico nella raccolta del sangue cordonale. “Il fatto che a Pistoia – ha aggiunto – si effettuino molte più raccolte rispetto a quanto avviene negli altri punti nascita della Toscana, è riconoscimento al lavoro che svolgiamo, che evidentemente va oltre Pistoia ed attrae partorienti dagli ospedali vicini e meno vicini. Questo significa essere visibili, ed essere riconosciuti grazie esclusivamente alle nostre forze, per la qualità dell’assistenza e per la capacità di entrare in sintonia con la famiglia che si va creando al momento del parto, per le capacità assistenziali ma anche empatiche. Questo premio mi riempie di orgoglio, e va ad aggiungersi ai recenti ottenuti in tema di Allattamento, Ospedale Amico del Bambino e del Bollino Rosa per le attività della ginecologia”

 Erano presenti anche il direttore del dipartimento materno infantile Giansenio Spinelli e il direttore della SDS pistoiese il dottor Daniele Mannelli.

La dottoressa Serena Urbani direttore del Laboratorio Trapianto e Banca Sangue Cordonale ha presentato un’ interessante relazione sul ruolo della donazione, a scopo di trapianto, delle cellule staminali presenti nel sangue del cordone ombelicale, che vengono impiegate per curare malattie gravi quali ad esempio leucemie.

La dott.ssa Lombardini direttore sanitario del Centro Nazionale Trapianti,- ha dichiarato che quello conseguito dall’’ Ospedale di Pistoia in quanto la capacità di raccogliere un così grande numero di unità di sangue cordonale denota una grande sensibilità degli operatori ed una ottima organizzazione di squadra; il successo in termini di donazione rappresenta un importante indicatore di qualità di un ospedale in quanto solo se la cittadinanza ha piena fiducia nel personale ed in quell’ organizzazione decide di donare sangue, cellule, tessuti o organi.