Scritto da Daniela Ponticelli

A seguito dell’articolo “Nel Banti travolto dall’incuria ora fa paura anche l’amianto” l’Azienda precisa che a titolo cautelativo procederà ad eseguire le analisi della fibra aerodipsersa, al fine di comprendere l’entità ed i profili di rischio reale, e quindi prendere in considerazione anche la possibilità di una eventuale bonifica dell’edificio.

 

Il sito, inoltre, in assenza di lavoratori ASL, non era stato giudicato pericoloso fino a quando ampie porzioni della copertura (il solarium di circa 1400 metri quadrati) non è stata via via fratturata ed anche lanciata dall’alto. Purtroppo il Banti è da qualche tempo meta ambita ed illegale di appassionati di strutture deserte. Nonostante sia attiva una ronda da parte dell’Istituto di Vigilanza gli accessi indebiti e le effrazioni sono continue da parte, soprattutto, di adolescenti che hanno progressivamente demolito numerose parti della struttura. In un caso sono anche intervenuti i Carabinieri.

L’attuale direzione generale si occupa del Banti dal 2016. La copertura in eternit che è posta sopra il massetto/tetto dei solarium era sostanzialmente integra; ovviamente, vista l’età della struttura vi era un rischio residuo di “spolveramento” e a tal fine è stata redatta una procedura/valutazione delle protezioni dei lavoratori, che eventualmente avessero avuto la necessità di avere accesso alla struttura ed in particolare alla copertura situata a più di 10 metri di altezza dal terreno.
Nello stesso periodo è stato ripristinato tutto l’isolamento/segregazione della struttura installando anche cartelli monitori esterni.

Il Banti non è affatto abbandonato a se stesso: la manutenzione in questi ultimi tre anni è intervenuta in maniera sistematica (con importi di spesa di varie decine di migliaia di euro) ed ha riguardato in particolare le protezioni e le recinzioni esterne, al fine di difendere l’edificio da incursioni, soprattutto notturne, finalizzate a manifestazioni di vario genere.

L’Azienda, inoltre, è da lungo tempo impegnata per l’alienazione dell’immobile, che era destinato ad un utilizzo “Direzionale per uso sanitario”, e per l’incremento delle superfici da destinare ad attività residenziali che sono passate, proprio su richiesta della ASL, dall’iniziale attribuzione del 12% (con la modifica del piano urbanistico, nel 2016) all’attuale 30% sul totale che è di 12.314 metri quadrati. L’accoglimento di questa richiesta da parte del Comune di Vaglia e le recenti manifestazioni d’interesse pervenute all’Azienda Sanitaria hanno determinato la decisione di indire una nuova gara pubblica con scadenza delle offerte nel mese di luglio di quest’anno.