Scritto da Daniela Ponticelli

Con il superamento di Villa Maria Teresa, (ormai da quasi un anno), è stato riorganizzato “il percorso aziendale cefalee” e, in ogni territorio dell’Azienda, Firenze, Empoli, Prato e Pistoia, è presente un Centro. L’Azienda si è dunque impegnata, attraverso il Dipartimento delle Specialistiche Mediche, per rafforzare la rete di assistenza e per uniformare il percorso assistenziale cefalalgico: in tutte le strutture aziendali, indipendentemente dal territorio di appartenenza, sono garantite le medesime cure.

Nell’area fiorentina un Centro Cefalee è all’ospedale San Giovanni di Dio diretto dal dottor Massimo Cincotta.

 

“Qui – spiega il direttore del dipartimento specialistiche mediche dell’Azienda, dottor Giancarlo Landini- si sperimentano anche nuove terapie con l’obiettivo di non ricoverare più i pazienti che soffrono di questa patologia”.

Anche nel Centro Multidisciplinare di Terapia del Dolore del Piero Palagi, diretto dal dottor Paolo Scarsella viene curato il dolore cronico, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone affette da cefalea.

In questo percorso aziendale l’accuratezza diagnostica, altro importante obiettivo di chi si occupa di questa patologia, parte dal medico di medicina generale, prima figura sanitaria di riferimento per una diagnosi.

Se si tratta di un’emergenza-urgenza, il paziente viene indirizzato al pronto soccorso. “Se l’urgenza è differibile - precisa il direttore dell’area malattie cerebrovascolari e degenerative, dottor Pasquale Palumbo- il neurologo svolge un'azione di filtro e indirizza agli ambulatori cefalee i pazienti più complessi che richiedono interventi e terapie appropriate”.

Sono complessivamente 5.000 i malati cronici, cioè persone che soffrono da più di 15 giorni di cefalea, seguiti dall’Azienda USL TC.

Il termine cefalea è un termine molto generico che comprende una miriade di tipi di mal di testa. La distinzione preliminare da fare è quella tra cefalee primarie, che comprendono emicrania con e senza aura, cefalea tensiva, cefalea a grappolo e altre forme meno frequenti, e cefalee secondarie , cioè attribuite ad altri disordini (traumi, patologie vascolari e infettive, alterazioni dell'equilibrio idroelettrolitico, abuso di sostanze analgesiche e non).

Non esistono ancora terapie sicuramente efficaci per la guarigione nelle cefalee primarie ma esistono vari protocolli terapeutici che consentono di ridurre in maniera significativa la frequenza e la durata degli attacchi, consentendo un miglioramento della qualità della vita dei pazienti. In base al tipo della cefalea e alle comorbidità, il medico esperto può consigliare l’antidolorifico più efficace e il trattamento di profilassi più indicato, farmacologico o non farmacologico

Diverso è il caso delle cefalee secondarie in cui la terapia è indirizzata alla cura della causa che ha determinato la cefalea consentendo nella maggior parte dei casi la guarigione.