Scritto da Paola Baroni

Un distretto forte con una sua Casa della Salute e un rinnovato modello organizzativo che bilancia il rapporto tra Impruneta e Tavarnuzze dal punto di vista dei ruoli e dei servizi socio-sanitari. Si annuncia in tutta la sua portata di novità e potenziamento, la riorganizzazione dei servizi socio-sanitari sul territorio di Impruneta grazie all’accordo di programma che è stato firmato nei giorni scorsi tra la Ausl Toscana centro e il Comune di Impruneta. Il progetto di riorganizzazione dei servizi socio sanitari è a cura della Asl e si articola in tre punti cardine

: la ristrutturazione del presidio sociosanitario di via Papa Giovanni XXXIII a Impruneta che accoglierà la Casa della Salute; il mantenimento dei servizi esistenti nel presidio di via Fratelli Rosselli nella frazione di Tavarnuzze e la ricerca di altri spazi da reperire sul territorio della frazione; l’ufficializzazione a livello urbanistico delle attività riabilitative di salute mentale già svolte in località Le Rose a Tavarnuzze.
Sulla regolarizzazione urbanistica della porzione di territorio in località Le Rose, l’accordo di programma prevede che il Comune di Impruneta, nello strumento urbanistico che sta predisponendo, attribuisca una destinazione ad attività socio-sanitaria all’immobile che è sede oggi delle attività di riabilitazione psichiatriche o ad altra area che la Asl si impegna comunque a individuare nel territorio di Tavarnuzze. Spetterà, invece, alla Ausl Toscana centro procedere con proprie risorse alla ristrutturazione e all’ampliamento dell’immobile di proprietà dove è situato il presidio socio sanitario nel capoluogo, oltre che il coordinamento di un tavolo tecnico con il Comune di Impruneta, le associazioni di volontariato e del Terzo Settore.
I costi stimati per l’intervento di ristrutturazione della sede distrettuale di via Papa Giovanni XXXIII, che è inserito nel piano degli investimenti aziendale, è di 1.270.000 euro finanziato per 816.925 euro con fondi regionali e per 453.075 con fondi aziendali. I tempi di realizzazione sono previsi intorno a 3 anni, comprensivi di gare d’appalto sia per il servizio di progettazione e direzione lavori che per l’affidamento dei lavori stessi, progettazione, esecuzione e collaudo.
Dal punto di vista strutturale sarà realizzato un ampliamento con lo scopo di riunire i tre attuali fabbricati in un unico edificio funzionalmente omogeneo. All’interno saranno ricavati i locali a disposizione dei medici, gli ambulatori, gli ambienti di servizio oltre a una palestra e alla sala riunioni, tutti collegati da un percorso interno continuo che faciliterà le percorrenze. E’ previsto anche un adeguamento normativo sull’impiantistica, sulla prevenzione antincendio, sugli spazi adibiti ad attività sanitaria.
Per l’attività sanitaria, invece, i locali ristrutturati di via Giovanni XXXIII saranno improntati a una accoglienza che secondo il modello organizzativo della Casa della Salute darà spazio ad ambulatori per i medici di medicina generale e per i pediatri di libera scelta, potenzieranno l’offerta specialistica e di diagnostica di primo livello, l’attività amministrativa e di sportello Cup e i locali di servizio.
Nell’ambito della riorganizzazione generale dei servizi e in modo integrato e coordinato col capoluogo, su Tavarnuzze saranno mantenuti, e in parte dislocati su nuovi spazi e ambienti, i servizi di anagrafe sanitaria e attività amministrativa di base, attualmente erogati. Rimangono confermati i prelievi ambulatoriali presso la sede di Tavarnuzze della Misericordia del Galluzzo.
Mi auguro – dichiara il sindaco Alessio Calamandreiche adesso si possa procedere spediti nella realizzazione dell’ampliamento di via papa Giovanni XXIII. Un progetto che ha visto la luce dopo svariati confronti, anche progettuali, iniziati già nella legislatura passata, e che porta ad una razionalizzazione ed ampliamento degli spazi nel plesso degli ex Macelli. Saremo vigili ed attenti che tutto proceda secondo il cronoprogramma, e che si arrivi ad una assistenza migliorata, in spazi nuovi ed accoglienti quanto prima. Le necessità aumentano, vista anche l’età media della popolazione, e ritengo doveroso, grazie anche ai nuovi servizi, cercare di assistere le persone sul territorio senza doversi obbligatoriamente recare altrove anche per esami o cure di medio livello”.